Si è svolta ieri presso il complesso Domus Ars, la presentazione del romanzo “I silenzi Spezzati” di Antonio De Rosa.
Un susseguirsi di emozioni e ricordi, magistrale la musica eseguita al pianoforte del Maestro Antonio Gillo, che ha accompagnato prima la danza della ballerina Rossella Fusco, una perfomance breve ma incisiva che ha lasciato tutti senza fiato, e poi i testi del romanzo recitati dall’attore Ciro Zangaro.
Una presentazione moderata dal noto giornalista Giuseppe Giorgio, che è riuscito con la solita professionalità a creare la giusta atmosfera che ha lasciato il pubblico in concentrato silenzio, spezzato solo dai lunghi applausi per gli interventi dei relatori.
“E’ pura poesia” ha esordito Giuseppina Scognamiglio, docente di storia del Teatro alla Federico II, parlando del libro dell’attore, un romanzo che nella sua semplicità, coinvolge il lettore in un’esperienza di lettura davvero unica. “L’amore che va oltre l’amore” ha cercato di spiegare l’autore, visibilmente emozionato per un progetto in cui ha creduto molto ed è riuscito a prendere vita anche grazie alla volontà degli editori di credere in lui e al suo romanzo.
La storia di un amore che nasce e si sviluppa all’interno di una compagnia teatrale durante una tournèe, sullo sfondo di una Napoli intatta nella sua bellezza di luoghi e di parole. Due vite che si incontrano intrecciandosi con altre vite, altri luoghi, speranze, attese, sogni, realtà che travalicano il quotidiano. Due vite all’interno di una comunità molto particolare quale quella di una compagnia teatrale, un microcosmo pieno di emozioni condivise. Un percorso che si snoda attraverso avvenimenti piccoli e grandi che faranno arrivare i protagonisti ad una serie di scelte determinanti per le loro vite.
Attraverso la “voce narrante” dell‘attor giovane, che investe in questo spettacolo le sue speranze di successo, le vicende di Giorgio e Veronica prendono corpo. E’ una narrazione nella quale si intrecciano la quotidianità della compagnia teatrale, con le sue difficoltà, le sue peripezie, le piccole tragedie e la gestione da “padre padrone” del capocomico, e l’evolversi della storia d’amore dei due protagonisti. Una narrazione che cerca di restare nei binari di una cronaca fedele, ma che inevitabilmente si fa trascinare dal crescendo del pathos di tutta la vicenda.
L’epilogo sarà senza commento, come deve essere, perché ogni lettore tragga le sue conclusioni e possa giudicare con il metro del proprio cuore e delle proprie sensazioni l’intera vicenda nella sua totalità. Non una semplice storia d’amore tra un uomo e una donna, ma una storia dove si parla di amore su più livelli: l’arte, la città, l’amicizia, i tradimenti, gli equivoci, la malattia, sentimenti che abbracciano il vivere complessivo. Un microcosmo particolare dove ognuno può ritrovare una parte di sé.
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