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NANNINA MUNZURRÒ – Una storia vesuviana – di Carlo Avvisati (Edizioni MEA)

Nannina Munzurrò, una storia vesuviana, racconta la saga di una famiglia di vinai, i Munzurrò, legandola a quella della piccola Nannina, detta Palomma (o Palommella) come la nonna paterna. Soggetto del romanzo e vero nucleo tematico è il mondo del vino vesuviano, con i saperi antichi legati alla sua produzione. I protagonisti Munzurrò, con Nannina, sono vinificatori e commercianti di vino da generazioni e tengono l’arte del vino ”nelle mani e nel cuore”.

Nannina Munzurrò è un affresco letterario che attraversa la macro storia del sud, dal 1850 al 1950: i Borbone, Garibaldi, i briganti, i patrioti, l’eruzione del 1906, la Grande guerra, il fascismo, l’emigrazione, la seconda guerra mondiale, le persecuzioni razziali e il dopoguerra con le innovazioni tecnologiche. Non secondarie sono le microstorie dei personaggi che vivono nel romanzo perché anche le comparse hanno sempre un loro carattere, e vengono tratteggiate con un tocco che le definisce persino nella scelta del nome. L’elemento magico è rappresentato da Matalena, domestica di casa, zingara mezzosangue, il cui destino, che viaggia in parallelo con quello di Nannina, è quello di proteggerla, con le sue arti magiche, dalle fatture e dalle janare, nemiche di famiglia.

Di grande valenza espressiva sono i registri linguistici che vanno dall’italiano colto a quello regionale, con significative contaminazioni dalla bella parlata dialettale.

Il prezzo originale era: €18.00.Il prezzo attuale è: €15.00.

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Notizie sull'autore

CARLO AVVISATI

Carlo Avvisati, giornalista e scrittore, collabora con numerose testate tra cui il Giornale dell’Arte, Bell’Italia, Il Corriere del Mezzogiorno, Il Fatto Quotidiano. Ha scritto, tra gli altri, per il Mattino, il Roma, il Giornale di Napoli, Sud, l’Unità e Panorama.
Ha al suo attivo quaranta pubblicazioni, tra saggi storici, archeologici, pamphlet e romanzi. Recenti, tra essi: Pompei “Guida” turistica di un viaggiatore di duemila anni fa (Marlin) Quanno Dio facette ’o munno, ’a storia ’e Adammo e Eva e d’’a cacciata r’’o Paraviso (D’Amato); Plinio il Vecchio e il mistero del cranio ritrovato (Artem); Pompei mestieri e botteghe 2000 anni fa (Scienze & Lettere); Mmericina Sanammore (Artem), traduzione napoletana del Remedia Amoris di Ovidio; Una camicia rossa a Pompei (l’Erma di Bretschenider); Pompei AD 79 La Moneta Verticale (Guida).

Nannina Munzurrò, una storia vesuviana, racconta la saga di una famiglia di vinai, i Munzurrò, legandola a quella della piccola Nannina, detta Palomma (o Palommella) come la nonna paterna. Soggetto del romanzo e vero nucleo tematico è il mondo del vino vesuviano, con i saperi antichi legati alla sua produzione. I protagonisti Munzurrò, con Nannina, sono vinificatori e commercianti di vino da generazioni e tengono l’arte del vino ”nelle mani e nel cuore”.

Nannina Munzurrò è un affresco letterario che attraversa la macro storia del sud, dal 1850 al 1950: i Borbone, Garibaldi, i briganti, i patrioti, l’eruzione del 1906, la Grande guerra, il fascismo, l’emigrazione, la seconda guerra mondiale, le persecuzioni razziali e il dopoguerra con le innovazioni tecnologiche. Non secondarie sono le microstorie dei personaggi che vivono nel romanzo perché anche le comparse hanno sempre un loro carattere, e vengono tratteggiate con un tocco che le definisce persino nella scelta del nome. L’elemento magico è rappresentato da Matalena, domestica di casa, zingara mezzosangue, il cui destino, che viaggia in parallelo con quello di Nannina, è quello di proteggerla, con le sue arti magiche, dalle fatture e dalle janare, nemiche di famiglia.

Di grande valenza espressiva sono i registri linguistici che vanno dall’italiano colto a quello regionale, con significative contaminazioni dalla bella parlata dialettale.