Bisogna metterli in fila gli articoli e le notizie che parlano di Napoli per comprendere meglio il continuo e perpetuo ricorso a stereotipi e luoghi comuni che viene fatto nella narrazione di questa città e dei suoi abitanti.
Una narrazione cupa che non offre contributi, suggerimenti, speranze: solo un messaggio sottinteso: “È colpa vostra, ve lo meritate”.
Si racconta una Napoli senza speranze con l’effetto di spegnerne le capacità di riscatto e la si usa anche per minimizzare le criticità di altre città.
Ma se Napoli è orrenda quanto la si racconta, non sembra più diversa dalle altre metropoli quando a queste denunce dovrebbero seguire misure speciali, risorse aggiuntive.
Napoli è normale quando bisogna “fare”, per tornare a fare schifo quando la si vuole raccontare.
È un sentimento diffuso e costante che in “Sputtanapoli” esamino con un occhio al passato recente ed un occhio alla storia. Nella società, in politica e nello sport, perchè “Sputtanapoli” è ovunque.