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Sull’orlo della felicità

Ci troviamo di fronte ad una scrittura indecentemente sessuata, stimolata da una inventio lasciva oltre che fortemente pulsionale e compulsivamente lussuriosa, che ricava spessore drammatico dalla sottolineatura di alcune fondamentali dinamiche narrative, sottraendosi, nel contempo, ad una ridondanza emotiva di facciata.

Dialoghi insaporiti da una lingua di trivio, alimentata da un turpiloquio copioso e fluente e da una coloritura aneddotica che proietta in un mondo dove sia il tutto che il suo contrario può succedere.

Livia e Giulia, due escort nel 1983, Silvie e Chantal, due “femmenielli”, Luigi, un giovane camorrista che ha studiato Lettere e Filosofia, in una Napoli “avanti nel tempo”…

10.00

COD: ISBN 9788894510706 Categorie: , , , Tag: , , ,
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Notizie sull'autore

Antonio De Rosa

Antonio De Rosa

Antonio De Rosa è un attore, sceneggiatore, regista teatrale e scrittore.
Nato nel 1967. E' napoletano "Forcellese", ha riscritto e adattato con Alfonso Liguori, in napoletano del 1875, Il giardino dei ciliegi, di Anton Pavlovic Cechov, "Nu ciardino d' 'e cerase", per Opera Edizioni.
Sempre con Liguori, riscritto e adattato in napoletano del 1958, King Lear, di Shakespeare, " 'O Rrè".
Stesso lavoro ma procedimento ancor più elaborato per "La dodicesima notte" di
Shakespeare " Ll' urdema notte 'e ll' Epifanìa" in napoletano del 1604, con musiche del M° Antonio Gillo.
Ha riscritto con Alfonso Liguori, su libretto d’opera di Valerio Valeriani, un adattamento al maschile, in versi, de " La serva padrone ", di Pergolesi: Lu servo padrone.
Nel 2017, partecipa e arriva alle finali del Premio Riccione con " 'E femmene meje ".
Nel 2014, scrive con Claudio Insegno e Francesco Arienzo la sceneggiatura de" All'improvviso un uomo ", regia di Claudio Insegno, con Massimiliano Gallo.
Ha raccolto, " Puntino bianco ", tutti i pensieri e poesie del suo percorso, dal 1989.

Ci troviamo di fronte ad una scrittura indecentemente sessuata, stimolata da una inventio lasciva oltre che fortemente pulsionale e compulsivamente lussuriosa, che ricava spessore drammatico dalla sottolineatura di alcune fondamentali dinamiche narrative, sottraendosi, nel contempo, ad una ridondanza emotiva di facciata.

Dialoghi insaporiti da una lingua di trivio, alimentata da un turpiloquio copioso e fluente e da una coloritura aneddotica che proietta in un mondo dove sia il tutto che il suo contrario può succedere.

Livia e Giulia, due escort nel 1983, Silvie e Chantal, due “femmenielli“, Luigi, un giovane camorrista che ha studiato Lettere e Filosofia, in una Napoli “avanti nel tempo“…